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mercoledì 18 febbraio 2009

Britney e Red fanno la nanna!


Posted by ShoZu

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Flora


Dalla Sardegna con furore.....FLORA!!!!!

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Paris


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La piccola Paris


Paris 4 mesi

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La bimba con gli occhi aperti!


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La bimba di Sheila e Red


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Sheila con la sua cucciolotta


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Sheila col pancione!!!


Finalmente anche Sheila è diventata Mamma!

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Pubblicato da Red Diamond Yorky alle 01:06 Nessun commento:

Dal dottore


Sheila, Britney e sotto potete ammirare Teo

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Dal dottore


Britney e Sheila a visita dalla veterinaria

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Pubblicato da Red Diamond Yorky alle 01:03 Nessun commento:

Cuccioli di Wendy


Ecco i piccolini all'età di 3 mesi!

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Pubblicato da Red Diamond Yorky alle 00:35 Nessun commento:

Cuccioli di Wendy


Nati il 20/10/2008

Posted by ShoZu

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Ciao!!! Mi chiamo Matteo,vivo a Torino ma sono sardo.Da sempre ho una passione per i cani...più precisamente per la razza Yorkshire Terrier. Questo blog è dedicato ai miei bellissimi Yorkshire terrier (dei quali ogni tanto pubblicherò delle foto).... e a tutti coloro che come me amano questa fantastica razza! Per qualunque informazione, curiosità, consiglio o suggerimento....non esitate a contattarmi! nevius1978@tiscali.it
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Origine della razza Yorkshire Terrier

Le origini di questa affascinante razza sono avvolte dal mistero. Bisogna cercare i suoi antenati fra i vari ceppi di terrier che venivano allevati o comunque vivevano nelle isole britanniche. Il nome terrier indicava (e indica) genericamente quei cani arditi e vivaci che entrano in tana per cercare la preda (conigli, volpi o anche tassi) o che sono usati contro i topi. Sono generalmente cani con molto temperamento, dotati di forti mandibole e ottima dentatura.
La caccia in tana si è storicamente sviluppata in due paesi: le isole britanniche e la Germania (culla dei bassotti). Nelle isole britanniche i terrier erano ritenuti indispensabili per regolare l’incremento demografico dei topi, soprattutto nei granai e nei depositi di generi alimentari; in campagna venivano usati anche per la caccia, sia come mezzo di approvvigionamento sia come sport; in quest’ultimo caso era origine di grande divertimento. Ogni regione aveva un tipo particolare di terrier che si differenziava dagli altri per le diverse condizioni climatiche e geografiche nelle quali viveva. Dove il clima era più freddo e il terreno roccioso, c’era un terrier dal pelo duro e spesso che gli forniva un buon isolamento nei confronti delle basse temperature; in climi più umidi si trovavano soggetti dal pelo ondulato o “arricciato” (notoriamente più idrorepellente di un pelo liscio).
Le testimonianze che ci parlano dei vari “tipi di cani” che vivevano e proliferavano in quelle regioni, non sono però tantissime. Tra i lontani progenitori dello Yorkshire sembra esserci anche il “maltese”: già ne aveva dato descrizione Aristotele (383-322 a. C.) parlando di cagnolini che viveano nell’isola di Melita (Malta). Per riferirici a secoli più recenti, abbiamo testimonianza che questo piccolo cane dal pelo sottile, morbido e setoso, era un favorito alla corte di Enrico VIII: troviamo una citazione nel libro De Canibus Britannicis scritto dal dottor Johannes Caius, archiatra di Elisabetta Tudor, naturalista e professore a Cambridge. Questo libro, scritto in latino, fu pubblicato nel 1570. Il dottor Caius ci parla di questi cani dal pelo sottile, morbido, setoso, lungo diviso da una scriminatura in mezzo alla schiena e che ricadeva da ciascuna parte del corpo fino a terra. Nello stesso libro descrive dettagliatamente il lavoro di un Terrarius con la volpe e il tasso, paragonando il cane a un furetto. Il cane si avventava in tana e faceva “a brani” coi denti i piccoli animali che vivevano nella profondità della terra, oppure li cacciava spingendoli fuori dalla tana in modo da rendere possibile la loro cattura con reti o lacci. Nel 1576 Abrahan Flemming tradusse l’opera del dott. Caius in inglese moderno. Nel 1600 abbiamo alcune notizie di terrier da Gervase Markham e da Nicholas Cox.
Il re Giacomo I Stuart ci dona, nel 1605, un’ottima descrizione di “Earth Dogges” (o terrier della sua natale Scozia; si tratta forse di “Cairn Terrier” ma comunque stiano le cose, quasi certamente anche questo tipo di cane ha contribuito alla creazione dello Yorkshire.
Nel 1773 il dottor Johnson, invitato nell’isola di Skye per la caccia alla lontra, racconta nel suo diario di viaggio alcuni lati del carattere dei piccoli e pelosi terrier usati: così amabili con l’uomo e così feroci con lontre e donnole. Nel 1815 sir Walter Scott pubblicò un libro intitolato Guy Mannering, in cui parlava di un personaggio piuttosto particolare, di nome Dandie Dimmont, che abitava in una fattoria di Border. Quando stava scrivendo questo libro Scott ebbe occasione di vedere nella regione di Cheviot Hills un gregge di pecore accopmagnato da un indispensabile rappresentante dei Dimmonts, una locale razza di terrier. Gli fu allora presentato “Dandie Dimmont”, un soggetto di quella razza particolarmente vivace ed elegante che divenne subito la musa ispiratrice per il nome del personaggio principale di Guy Mannering; nel libro tale personaggio avrebbe posseduto una muta di questi cani, espertissimi nella caccia alla lontra e ai tassi. Questi soggetti erano chiamati: Old Pepper, Old Mustard, Young Pepper, Young Mustard, Little Pepper, Little Mustard.
Nello stesso periodo James Davidson, un signore inglese che viveva in una fattoria, era chiamato dagli amici, a causa della sua notevole rassomiglianza con il personaggio di Scott, proprio Dandie Dinmont. James Davidson possedeva una ventina di terrier che aveva chiamato (quale coincidenza!) Pepper o Mustard a seconda del colore del loro mantello. Va da sé che in questa regione tali terrier diventarono i Dandie Dinmont Terrier. E si hanno notizie anche degli Skyes Terrier, molto popolari da quando nel 1840 venne regalato alla Regina Vittoria un soggetto dalle orecchie pendenti di nome “Islay”. Poco dopo le fu regalato un altro soggetto da un pioniere della razza il Sig. Pratt.
Da quel momento la Regina si circondò di Skyes; tra i molti ricordiamo Diana of Aldrollach e Rona II; quest’ultima fu la più amata e appare nel ritratto eseguito alla regina da William Nicholson. La Regina Vittoria li allevò per più di trent’anni. All’inizio del XIX sec., nella regione dove scorre il fiume Clyde, in Scozia, vivevano parecchie unità di artigiani e operai. Fra questi vi erano alcuni minatori e operai che lavoravano alle filature e tessiture “Paisley”. Uno dei loro sport preferiti, tanto per cambiare, era la caccia con i cani e il cane che utilizzavano di più era il Clydesdale o Paisley Terrier, presentato ad alcune esposizioni in Inghilterra nel 1902. Le descrizioni che abbiamo del Clydesdale o Paisley Terrier lo presentano come uno Skye Terrier a pelo morbido, di un bel blu acciaio brillante, con zampe, piedi e testa di un colore focato-dorato, senza peli grigi, scuri o color fuliggine, con il pelo che ricade ugualmente sui lati (non ha già alcune caratteristiche del nostro Yorkshire?). In un’altra descrizione contenuta nel libro Les races de chien del conte Henri de Bylandt, edito nel settembre del 1904, ho trovato queste puntualizzazioni: pelo molto duro, perfettamente dritto e senza ondulazioni o arricciature, molto brillante o di tessitura setosa, senza sottopelo; peso da 5,5 a 7 kg.
Nel corso della Rivoluzione Industriale molti operai lasciarono la Scozia per trasferirsi nello Yorkshire, dove era generalmente facile inserirsi nelle industrie laniere. E naturalmente portarono con sé i propri cani. Nella regione dello Yorkshire esisteva già un particolare tipo di cane: una razza ben fissata di Broken-Haired Terrier. Cosa di più stimolante che incrociare questi due tipi di cane? Tra l’altro il Clydesdale o Paisley Terrier avrebbe potuto dare al nuovo “prodotto” quel tocco esteticamente più apprezzabile e gradevole che l’avrebbe reso anche più commerciale.
In quell’epoca il cane ideale avrebbe dovuto essere bello da vedere e allo stesso tempo possedere delle reali capacità indispensabili alla caccia. Si doveva anche tenere conto del fatto che il bracconaggio era allora severamente punito: questo cane ideale doveva essere allora anche piccolo… per essere facilmente nascosto in caso di necessità! Spesso si verificavano degli inconvenienti: nel caso di un’urgente e necessaria ritirata strategica il bracconiere introduceva una mano in tana e cercava di ritirare il proprio cane; molte volte era però difficile riuscire in quest’operazione e il cane doveva essere così abbandonato sul posto. Ci sarebbe voluto un pelo più lungo che avrebbe certamente facilitato la sua estrazione dalle tane!
A questo punto sembra siano entrati in gioco i già citati Terrier di Melita che, a loro volta, avrebbero dato il loro tocco. Questi ultimi erano spesso portati in Inghilterra da marinai che viaggiavano nel Mediterraneo.
E’ probabile che tutte le razze o tipi di cane che ho nominato abbiano contribuito alla creazione dello Yorkie. La gente dello Yorkshire capì ben presto il valore di questo nuovo e splendido terrier e, dal momento che piaceva molto ed era molto richiesto, anche il suo valore commerciale fu subito abbastanza consistente. Si cercò quindi di fissare il più possibile le caratteristiche di questo tipo e cominciarono anche a essere esposti i primi soggetti. All’esposizione canina di Birmingham (1860) furono previste delle classi specifiche per questi cani che, in quel momento, furono qualificati semplicemente come terrier scozzesi o Broken-Haired Terrier.
Nel 1886 il Kennel Club inglese, che era appena stato creato, riconobbe questa razza e le diede il nome di “Yorkshire Terrier”. Fu il signor Angus Sutherland che suggerì di adottare questo nome: i cani di quel tipo erano infatti spesso così chiamati e molti dei migliori soggetti provenivano dalla regione dello Yorkshire. Solo nel 1898 fu reso lo standard ufficiale. Il progenitore per eccellenza di tutti gli Yorkie è stato il grande Hudderasfield Ben, uno dei primi cani di questo tipo a essere registrato ufficilamente e, senz’altro, un ottimo riproduttore che ha influenzato in modo determinante questa razza. Apparteneva alla signora M. A. Foster ed era stato allevato dal signor W. Eastwood di Huddersfiled.
Huddersfield Ben, nato nel 1865 e morto nel 1871, nella sua pur breve vita conseguì molti premi e generò molti figli. È molto interessante osservare il pedigree di questo soggetto al fine di puntualizzare quanto la consanguineità abbia permesso di fissare le caratteristiche della razza. I principali riconoscimenti che conseguì alle esposizioni furono:
Manchester: 2° premio nel 1869, 3° premio nel 1970.
Crystal Palace: 1° premio nel 1870, 2° nel 1871.
In tutto riportò 74 premi. Fra i suoi figli più famosi bisogna ricordare Little Kate, Benson, Emperor, Mozart, Cobden Dandy (tutti campioni).
Osservando le illustrazioni dell’epoca che riproducono i soggetti precedentemente citati si può rilevare che gli Yorkie non erano compatti come stabiliva lo standard; le relazioni dei giudici che giudicarono Mozart nelle esposizioni riportano, ad esempio, che aveva il dorso troppo lungo. Inoltre spesso si possono vedere Huddersfield Ben e la piccola Kate ritratti insieme: in questo caso, oltre alla lunghezza del dorso, si può rilevare anche una notevole differenza di taglia. In un’altra illustrazione da Canis Dog Features possiamo vedere il famoso campione Ted, sempre di proprietà della signora Foster, dall’aspetto senz’altro più compatto.
Ch Ted, discendente diretto di Huddersfield Ben, nacque il 20 luglio 1885 da Annie e da Young Royal. Pesava circa 1800 gr, misurava 22,86 cm di altezza e 43,18 cm di lunghezza. Il suo mantello era molto lungo e superava la sua altezza al garrese. Ch Ted conseguì ben 265 premi e preni speciali. Anche questo soggetto contribuì in modo rilevante al miglioramento della razza; uno dei suoi figli più famosi fu Halifax Marvell, conosciuto in seguito come Teddy d’Aspinall; il suo mantello era magnifico per lunghezza e colori. Dai rapporti dei giudici dell’epoca possiamo dedurre che a quei tempi la taglia variasse dai 1350 ai 3150 kg. Capitava che in una stessa cucciolata ci fossero sia soggetti piccolissimi, sia soggetti che superavano i 5400 g. Era molto apprezzato il colore blu del dorso e il colore focato-dorato di testa e zampe. Molta importanza era data alla lunghezza e alla setosità del pelo, alla testa, alle orecchie piccole e alla schiena diritta. A volte venivano presentati alle esposizioni soggetti con orecchie tagliate. La signora Foster allevò il più piccolo Yorkye registrato all’epoca: Bradford Queen or Toys, che pesava solo 681 gr! Altro esemplare importante fu Monarch, figlio di Teddy nato il 18 aprile 1893 e allevato da R. Richardson.

DISCLAIMER
Il testo contenuto in questa pagina relativo alla storia dello Yorkshire Terrier è tratto dal volume IL GRANDE LIBRO DELLO YORKSHIRE TERRIER © di Antonella Tomaselli Casa Editrice De Vecchi Editore. La proprietà letteraria e artistica è riservata all'editore. © Copyright Giovanni de Vecchi editore S.p.A. - Milano, 1989

Standard della razza


STANDARD F.C.I. N. 86

Aspetto generale:Cane a pelo lungo; il pelo ricade perfettamente dritto lungo i lati del corpo e in modo uguale da ciascuna parte, diviso da una scriminatura che va dal tartufo alla punta della coda. Molto compatto, dalle linee nette, con un portamento eretto gli da un’aria importante. Nel suo insieme da l’impressione di un corpo vigoroso e ben proporzionato.
Caratteristiche:E’ un terrier da compagnia attivo ed intelligente
Temperamento:Dotato di grande vitalità, brioso, equilibrato.
Testa e Cranio:Testa piuttosto piccola e piatta, con cranio non troppo prominente e arrotondato, muso non troppo lungo, tartufo nero.
Occhi:Di media dimensione, scuri, scintillanti; esprimono una viva intelligenza; sono posti in modo da guardare dritto in avanti. Non sono sporgenti. Le rime palpebrali sono scure.
Orecchie:Piccole a forma di V, portate erette, non troppo distanti l’una dall’altra, coperte da un pelo corto, il loro colore è di un rossiccio sostenuto ed intenso.
Bocca:Dentatura con chiusura a forbice perfetta, regolare e completa; cioè gli incisivi superiori coprono gli inferiori in uno stretto contatto e sono impiantati ben in squadra in rapporto alle mascelle. I denti sono ben disposti; la lunghezza della mascella è uguale.
Collo:Di buona estensione ed elegante. Arti anteriori:Spalla obliqua, arti anteriori dritti, ben coperti da un pelo rossiccio dorato intenso che si presenta un pochino più chiaro alle estremità rispetto alla radice e che non si estende oltre il gomito.
Tronco:Compatto, con costole ben arcuate, buone reni. La linea dorsale è dritta.
Arti posteriori:Gli arti posteriori sono perfettamente dritti, visti da dietro, articolazioni femorali moderatamente flesse. Ben coperti di pelo rossiccio dorato intenso, leggermente più chiaro alle estremità rispetto alla radice e che non si estende alla grassella.
Piedi:Rotondi, le unghie sono nere.
Coda:Lunghezza media, generalmente tagliata a metà, coperta di pelo abbondante, di un blu più scuro che sul resto del corpo, soprattutto sulla punta. La coda è portata un po’ più alta della linea del dorso.
Andatura/Movimento:Andatura sciolta, con buona propulsione; movimenti anteriori e posteriori paralleli e linea superiore mantenuta ben dritta.
Pelo:Sul pelo il corpo è di lunghezza moderata, perfettamente dritto e non ondulato, lucente, di tessitura fine e setosa e non lanosa. Sulla testa il pelo è lungo, di un colore rossiccio dorato intenso, più sostenuto ai lati della testa, alla base delle orecchie e sul muso, dove il pelo è anche molto lungo. Il colore rossiccio intenso della testa non deve estendersi sul collo. Nessun pelo scuro o carbonato deve mischiarsi al pelo rossiccio.
Colore:Blu acciaio scuro, non blu argentato, che si estende dall’occipite all’attaccatura della coda, mai mescolato a peli rossicci, scuri o color bronzo. Sul petto il pelo è di color rossiccio intenso e brillante. Tutti i peli rossicci sono più scuri alla radice rispetto alla loro metà e diventano ancora più chiari all’estremità.
Peso:Fino a Kg. 3.1, (pari a 7 libbre inglesi = 3.178 kg)
Difetti:Ogni deviazione dallo standard è da considerarsi un difetto che va penalizzato secondo la gravità.I maschi devono avere due testicoli di aspetto normale, ben discesi nello scroto.


Fonte: www.teodoros.it di Roberto Terzuoli